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[RECENSIONE] "Regretting you" di Colleen Hoover



Titolo: Regretting you

Autrice: Colleen Hoover

Casa editrice: Montlake

Pagine: 365

Data d'uscita: 10 Dicembre 2019

Prezzo: €9,99

ISBN: 9781542016421

Link d'acquisto QUI







Morgan Grant and her sixteen-year-old daughter, Clara, would like nothing more than to be nothing alike.

Morgan is determined to prevent her daughter from making the same mistakes she did. By getting pregnant and married way too young, Morgan put her own dreams on hold. Clara doesn’t want to follow in her mother’s footsteps. Her predictable mother doesn’t have a spontaneous bone in her body.

With warring personalities and conflicting goals, Morgan and Clara find it increasingly difficult to coexist. The only person who can bring peace to the household is Chris―Morgan’s husband, Clara’s father, and the family anchor. But that peace is shattered when Chris is involved in a tragic and questionable accident. The heartbreaking and long-lasting consequences will reach far beyond just Morgan and Clara.

While struggling to rebuild everything that crashed around them, Morgan finds comfort in the last person she expects to, and Clara turns to the one boy she’s been forbidden to see. With each passing day, new secrets, resentment, and misunderstandings make mother and daughter fall further apart. So far apart, it might be impossible for them to ever fall back together.



Dopo essermi disperata con i romanzi della Hoover, aver provato del sano batticuore, pianto di gioia e tristezza, è arrivato il momento della rabbia. “Regretting you” mi ha fatto proprio arrabbiare, paradossalmente facendomi attorcigliare le viscere molto più rispetto a quanta rabbia avrebbero dovuto provare i protagonisti… ma facciamo un passo indietro.

Morgan Grant rimane incinta alla giovane età di diciassette anni e lei e il suo primo - e unico - fidanzato Chris, decidono di costruire una famiglia con la loro bambina, Claire. Morgan deve chiudere in un cassetto i suoi sogni e sensazioni per il bene di sua figlia, e lo fa senza batter ciglio.

Morgan e Claire, quasi diciassette anni dopo, hanno un rapporto un po’ conflittuale, non si può di certo dire che siano migliori amiche, e Morgan diventa quasi oppressiva nel cercare di proteggere sua figlia dal commettere i suoi stessi errori.

Chris è la colonna portante della famiglia, affiancato da Jenny, sorella minore di Morgan, ora neo-mamma di Elijah avuto con il compagno Jonah, suo ex fidanzato di tanti anni prima rincontrato l’anno prima.

Claire, dal canto suo, è nel pieno della sua adolescenza e ha una grande cotta per Miller, che vive con suo nonno in una casa disastrata, col padre in prigione e fidanzato con una ragazza più grande.

Il precario equilibrio del rapporto mamma-figlia rischia di spezzarsi a seguito di una tragedia che percuote l’intero idillio di Morgan e Claire ed è proprio con racconti delle due che CoHo ci narra questa storia.



Dirvi altro significherebbe rovinarvi la lettura, anche se il più grande colpo di scena (lo stesso che ha portato a conseguenze che proprio non ho compreso) è stato rivelato praticamente subito, nella prima metà del romanzo.

Mi sono arrabbiata tanto leggendo questo libro e non tanto per le discutibili reazioni di Claire, che ho cercato di ricordare quanto più possibile essere una sedicenne, quanto per quelle di Morgan. Mi arrabbiavo io per lei, capite? E lei? Nulla. Zero. Nisba.

Ho letto altre protagoniste della CoHo molto più reattive e no, non ha a che fare con ciò che succede nel libro se lei reagisce così: semplicemente è un personaggio un po’ sbiadito, che forse doveva avere un pizzico di personalità in più. Non ho notato un chissà quale character development, come se fosse la stessa persona delle prime pagine ma con alcune verità sulle spalle e qualche cambiamento nella sua vita.

Anche il rapporto madre-figlia non ha avuto le basi che mi aspettavo, lasciandosi scoprire nella sua routine per pochi capitoli prima della tempesta, insufficienti per un’analisi al vetriolo del loro rapporto complicato.

Nonostante questo, lo stile dell’autrice è indubbiamente scorrevole specie, per quanto mi riguarda, nei capitoli dal punto di vista di Morgan; anche quelli di Claire lo sono però, personalmente, non mi interessava granché la sua storia al di fuori dalle mura domestiche, specie rispetto a quella della madre. Semplicemente non ho empatizzato molto con Claire, dovendomi ricordare ogni tre righe di capirla, che è solo un’adolescente ed è anche giusto che lei sia cosi. Sto proprio invecchiando…

Infine, ma non per importanza, sicuramente la Hoover vuole raccontarci come sbagliare sia umano, come sia importante per una persona realizzarsi sia in ambito lavorativo che sentimentale, amare ma senza mai dimenticarsi di sé stessi… tuttavia ciò che ho avuto davanti agli occhi è stata una storia che, oltre questi pensieri, non mi ha lasciato altro.




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