top of page
  • Immagine del redattoreFederica

[RECENSIONE] "I nostri cuori perduti" di Celeste Ng



Titolo: I nostri cuori perduti

Autorə: Celeste Ng

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 348

Data d'uscita: 11 Ottobre 2022

Prezzo: €20,00

ISBN: 978-8804753322

Link d'acquisto QUI











Bird è un ragazzino di dodici anni che vive a Cambridge, Massachusetts, con suo padre, un ex linguista ora impiegato nella biblioteca universitaria di fronte a casa. Sua madre, Margaret, una poetessa di origini cinesi, li ha abbandonati quando lui aveva solo nove anni in circostanze misteriose, dopo che una sua poesia è diventata il manifesto dei dissidenti contro le leggi in vigore. Leggi autoritarie, volte a preservare "la cultura e le tradizioni americane", a bandire i libri o le forme d'arte non allineati, e a "ricollocare" i figli dei soggetti sovversivi. In questo clima di paura, Bird sa che non deve fare domande; è cresciuto rinnegando sua madre e le sue poesie, ma quando riceve una lettera al cui interno c'è un foglio cosparso di minuscoli gatti disegnati, capisce che si tratta proprio di un suo messaggio in codice. Inizia così l'affannosa ricerca per ritrovarla. Partendo dalle storie che lei gli raccontava da piccolo, attraverso una rete clandestina di bibliotecari che aiuta le famiglie dei bambini rapiti, Bird approda a New York, dove un estremo atto rivoluzionario può cambiare il futuro per sempre.


Come "Il racconto dell'Ancella", "1984" e "Fahrenheit 451", "I nostri cuori perduti" è una metafora di come le comunità all'apparenza avanzate ignorino l'ingiustizia più palese. Un perfetto capolavoro distopico, che racconta il coraggio di vivere in tempi bui con il cuore intatto. E un testamento prezioso sul potere intramontabile dell'amore, della letteratura e della speranza.


Noah "Bird" Gardner vede la sua vita stravolgersi alla tenera età di nove anni: sua madre, Margaret, abbandona lui e suo marito in circostanze inspiegabili; il padre del ragazzino ha deciso di trasferirsi con Bird a Cambridge, nel Massachusetts, e ricominciare da capo, facendo attenzione a non farsi più trovare dalla moglie e, soprattutto, non destare sospetti vista la rigida sorveglianza nei confronti delle comunità asiatiche. Tuttavia, un giorno, Bird, ora dodicenne, riceve una misteriosa lettera ed è perfettamente conscio del fatto che, approfondendo la questione, forse riuscirà a risalire a sua madre. Ma cosa le è successo davvero? Perché è fuggita?


Il mondo in cui è ambientato il romanzo è diverso dal nostro e presenta una forte particolarità a darne prova: i libri di testo e le ricerche sono severamente vietate, segno di una evidente censura e rigido controllo sui cittadini. Si percepisce limpidamente il timore di coloro che vivono questa realtà ma trovo sia anche questo il punto di forza del romanzo che ci ricorda che è fondamentale dar voce ai propri pensieri e combattere per i propri ideali non perdendo mai la speranza.

Quando deve smettere di parlare? Quand’è che si può considerare conclusa la storia di qualcuno che ami davvero? Finiamo per rigirarci tra le mani i nostri ricordi più preziosi, fino a consumarli, per poi riscaldarli di nuovo con il calore del nostro corpo. Passiamo le mani sulle curve e sulle cavità di ogni dettaglio che abbiamo, li memorizziamo, li snoccioliamo tutti in continuazione anche se già li conosciamo intimamente. Chi mai pensa, cercando di evocare il volto della persona amata che non c’è più: basta così, ti ho guardato abbastanza, ti ho amato abbastanza, abbiamo avuto abbastanza tempo, tutto quello che c’è stato è stato abbastanza?

La narrazione è scorrevole e accattivante; quasi totalmente dal punto di vista di Bird salvo alcuni capitoli in cui è Margaret che ci dona i suoi pensieri, il libro trovo sia scritto egregiamente. In parole povere, è semplicissimo arrivare alla fine del romanzo senza nemmeno rendersi conto di aver sfogliato più di 300 pagine.


Se da una parte abbiamo constatato che la realtà vissuta da Bird non è esattamente la nostra, dobbiamo anche prender atto, pensando al presente e al recente passato, che non si distanzia eccessivamente da quella che conosciamo; visti i recenti fatti di cronaca, quanto detto la storia assume una sfumatura carica di tristezza e pensieri. Problemi economici, discriminazioni di genere e classe, razzismo, sono cose con cui purtroppo ci confrontiamo tutti i giorni e il velo di tristezza che impegna le pagine è palpabile.


I nostri cuori perduti è un romanzo forte, duro e a volte crudo, ma anche carico di coraggio e speranza; vi consiglio questo romanzo specie se avete apprezzato "Fahrenheit 451" o se, più in generale, i romanzi distopici sono pane per i vostri denti.


Ringrazio l'organizzatrice e la casa editrice per avermi fornito una copia in anteprima. Vi ricordo che l'omaggio non influisce in alcun modo sul mio giudizio da lettrice.


74 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page