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[RECENSIONE] "Così si perde la guerra del tempo" di Amal El-Mohtar e Max Gladstone


Buon pomeriggio miei cari lettori.

Oggi andremo ad analizzare questo nuovissimo titolo di casa Mondadori che ho avuto il piacere di leggere in anteprima. Appena annunciato le mie aspettative son salite alle stelle ma la lettura sarà stata all'altezza o no?


Ringrazio la mia socia La stanza dei libri per aver organizzato con me questo evento e la casa editrice per averci fornito la copia digitale per la lettura.

Titolo: Così si perde la guerra del tempo

Autori: Amal El-Mohtar e Max Gladstone

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 216

Data di uscita: 3 Novembre 2020

Prezzo: 13,30













Tra le ceneri di un mondo in rovina, un agente del comandamento trova una lettera: "bruciare prima di leggere". Inizia così la strana corrispondenza tra due agenti rivali, Rossa e Blu, emissarie di due fazioni in lotta, ciascuna desiderosa di controllare il passato per dominare il futuro. Ma quella che è iniziata come una sfida a distanza presto si trasforma in qualcosa di diverso, presto si trasforma in qualcosa di diverso. Qualcosa di epico. Qualcosa di romantico... qualcosa che potrebbe farle uccidere. Perché in fine dei conti c'è una guerra in corso. E qualcuno deve vincerla. Non è così che funziona?


Due fazioni antagoniste, l'Agenzia e il Giardino, in lotta da tempo e due emissarie, Blu e Rossa, che lettera dopo lettera vedono il loro rapporto crescere drasticamente e, forse, irrimediabilmente.

Ma la guerra quanto e come inciderà sul loro rapporto?


Come vi accennavo prima della lettura le mie aspettative erano alle stelle per via della curiosità venutasi a creare grazie alla storia creata da Amal El-Mohtar e Max Gladstone, un mondo distopico che, come una rosa nel deserto, lascia crescere in una maniera del tutto naturale una storia tra due ragazze che dovrebbero essere tutto tranne che amiche.

E, vi dirò, le mie aspettative non sono state deluse.


Certo, non è un romanzo perfetto: il titolo si apre in medias res, tanto da farmi sentire spaesata e dover mettere insieme i pezzi del puzzle che riuscivo a captare qui e lì leggendo "Così si perde la guerra del tempo"; inoltre ho notato un po' di mancanze nel worldbuiling che ci viene mostrato a mozzichi e bocconi tra una lettera e l'altra. Nonostante questo mio sentirmi smarrita, piano piano durante il romanzo le lacune vanno a colmarsi, sebbene non completamente.


La cenere diventa un foglio di carta, con sopra inchiostro zaffiro in una grafia arabescata. Quella lettera era fatta per essere letta una sola volta, poi distrutta. Negli istanti prima che il mondo crolli, la legge di nuovo.


Ho detto lettere, prima?! Ah sì, perché questa storia è un racconto epistolare, dove a capitoli brevi si susseguono lettere tra Rossa e Blu e che ci mostra piano piano come il loro rapporto cresca, come il sarcasmo (che rimane comunque una forte componente dei bigliettini tra le due) lascia un po' di spazio ai sentimenti.

E' stata la cosa più bella, tanto che aspettavo con ansia di terminare il capitolo per leggere una nuova lettera di Rossa o Blu.

Credo che le lettere e il rapporto tra le due siano le colonne portanti di questa storia, tanto da sapermi emozionare con delle frasi che quasi mi ricordavano una fiaba scritta in prosa pieno di figure retoriche.

Ma le guerre sono un susseguirsi di cause ed effetti, calcoli e strani attrattori, e ancora di più lo sono le guerre nel tempo. Una sola vita risparmiata potrebbe valere per l’altra squadra molto più di tutto il sangue che oggi ha macchiato le mani di Rossa.


Lo stile del romanzo, che vi ricordo essere scritto a quattro mani, sembra quasi pensato e trascritto da una sola mente; questa cosa, mi fa pensare, che sia dovuta a un grande feeling ideologico tra i due e che traspare vividamente nel romanzo. Uno stile che trasuda poeticità, dolcezza e caratterizzato da un ritmo serrato che non solo non permette di distogliere lo sguardo dalle pagine, ma nemmeno di distrarsi un secondo o ci si perde qualche pezzo per strada.

Infine, ma non per importanza, mi dispiace che il libro che sia lungo solo 216 pagine: avrei voluto sapere di più, magari anche per quanto riguarda il mondo in cui ci troviamo; un finale bello ma che lascia un sapore dolceamaro in bocca dovuto, forse, al mio desiderio di saperne ancor di più ma, forse, è perfetto così.


E' un romanzo che consiglio a un pubblico che non si lascia spaventare da un inizio confusionario in medias res e che è pronto a lasciarsi prendere dalle lettere e dal rapporto tra le due.


Ma non è finita qui! Domani parleremo di nuovo del romanzo con l'articolo "Analisi del personaggio di Blu"!

Di seguito vi lascio il calendario in cui potrete trovare le varie tappe di tutte le mie colleghe.




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