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[RECENSIONE] "1984" e "La fattoria degli animali" di George Orwell

Aggiornamento: 12 set 2020


Buonasera lettori!

Oggi analizzeremo questi due titoli famosissimi di George Orwell: sto parlando di 1984 e La fattoria degli animali, capisaldi delle letture distopiche.


Ringrazio le organizzatrici Eynys Paolini Books e La libreria di Yely per aver organizzato l'evento e Oscar Mondadori per avermi dato la possibilità di leggere il titolo.


Nome: 1984

Autore: George Orwell

Casa editrice: Oscar Mondadori

Data di uscita: 8 Settembre 2020 in questa versione

Collana: I miti

Pagine: 432

ISBN: 9788804730378














1984. Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania la società è governata dall’infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Non c’è legge scritta e niente, apparentemente, è proibito. Tranne divertirsi. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne vivere, insomma. Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità…


Nome: La fattoria degli animali

Autore: George Orwell

Casa editrice: Oscar Mondadori

Data di uscita: 8 Settembre 2020 in questa versione

Collana: I miti

Pagine: 144

ISBN: 9788804730385














Gli animali di una fattoria, stanchi dei continui soprusi degli esseri umani, decidono di ribellarsi e, dopo avere cacciato il proprietario, tentano di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza. Ben presto, tuttavia, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con l’astuzia, la cupidigia e l’egoismo che li contraddistinguono si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d’animo. L’acuta satira orwelliana verso il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un’energia stilistica che pongono La fattoria degli animali tra le opere più famose della narrativa del Novecento.


"1984" è ambientato, ovviamente nel suddetto anno e a seguito di una guerra atomica avvenuta successivamente alla seconda guerra mondiale, in un mondo distopico in cui la Terra è suddivisa in tre grandi potenze: Eurasia, Eustasia e Oceania. Il romanzo è ambientato in Oceania e ci ritroviamo subito davanti a uno scenario sconvolgente: un misterioso dittatore chiamato "Grande Fratello" governa sulla popolazione, affiancato dalla psicopolizia, una forte organizzazione militare il cui compito è, attraverso lo spionaggio dei cittadini, il controllo di quest'ultimi.

In questo terrificante scenario Winston Smith, impiegato il cui compito è quello di correggere gli articoli già usciti in modo da far sembrare il Partito infallibile, incontra e si innamora di Julia: prima la crede, infatti, un'agente della psicopolizia, poi capisce che di lei può fidarsi e può lasciarsi andare ai suoi sentimenti; la frequentazione tra loro procede finché non vengono scoperti dalla psicopolizia che, ammettendo relazioni unicamente finalizzate alla riproduzione controllata, li cattura e i problemi cominciano.


Questo romanzo credo debba essere letto almeno una volta nella vita: permette una riflessione su una realtà che potrebbe essere anche la nostra e che aiuta sicuramente ad aprire la mente, a ragionare su come uno stato totalitario possa prendere il controllo delle vite umane senza poter dare modo di formulare un pensiero in libertà.

Orwell mi ha lasciata col fiato sospeso lungo tutta la durata del romanzo, prendendomi letteralmente allo stomaco e insinuando nella mia persona una notevole quantità di ansia, sebbene il ritmo sia abbastanza lento ma ben calcolato grazie alla ricchezza di dettagli utili alla storia.

Avendo letto "Il mondo nuovo" di Huxley e consapevole che quest'ultimo è stato il mentore di Orwell la sensazione di ansia provata nel romanzo citato è stata quasi "surclassata" da quella provata leggendo 1984, specie sapendo che forse, anche se mi auguro di no, 1984 è vicino alla nostra realtà e questa cosa mi spaventa.


"La fattoria degli animali" è ambientato in Inghilterra, in una fattoria in cui gli animali, stanchi di esser sfruttati e dei soprusi umani, danno via a una vera e propria rivoluzione: basandosi sui discorsi del Vecchio Maggiore, in cui vi sono sogni di un mondo rivoluzionario e distopico, riescono a liberarsi del loro padrone e a stilare, inoltre, i "Sette Comandamenti" in cui il più importante è "Tutti gli animali sono uguali".

A capo di questa fattoria il cui nome, che da poi nome al romanzo, è "La fattoria degli animali" vi sono i maiali, ritenuti i più intelligenti e che hanno saputo, furbamente e di nascosto, imparare a leggere e a scrivere.

Il signor Jones, ormai ex proprietario della fattoria, fa ritorno e si innesca, inevitabilmente, una guerra tra umani e animali che viene vinta da quest'ultimi.

Col passare del tempo, però, inaspettatamente i maiali iniziano ad assomigliare sempre più agli umani tanto ripudiati e odiati inizialmente.


Se vogliamo quella di Orwell è una critica a quello che è l'essere umano nella sua completezza: l'uomo viene paragonato agli animali e il cieco desiderio di riscattarsi viene sostituito dalla sete di potere che, inevitabilmente, porta gli stessi a diventare ciò che odiavano in principio.

Se volessimo paragonarlo con il mondo attuale o fare una riflessione basta pensare al desiderio di potere o, comunque, di raggiungere i propri fini venga mascherato come mezzo necessario per il bene unanime diventando, inevitabilmente, vittime di se stessi.


Per quanto "La fattoria degli animali" sia più scorrevole e, forse, semplice da leggere, tra i due ho preferito "1984" grazie anche alla quantità di riflessioni a cui ha dato spunto e all'angoscia che ha saputo trasmettermi tramite delle parole messe nero su bianco. Se c'è una cosa che vuole insegnarci Orwell, ma prima di lui anche Huxley, che se siamo ciò che siamo è anche grazie ai nostri ricordi e al nostro background personale che ci rende unici: privati di questi un uomo può davvero essere facilmente manipolabile tanto da essere quasi un automa adibito a soddisfare le richieste della società.

Inoltre è estremamente lampante come gli uomini siano facilmente attratti e manipolati dalla sete di potere, la stessa che cambia radicalmente il modo di essere di una persona, di una società, di una nazione intera: l'uomo è facilmente corruttibile, si lascia andare ai vizi senza remora alcuna.



A differenza di tutte le recensioni che vedete sul mio blog questi due romanzi non avranno voto perché sono due titoli che devono essere letti, così particolari ma allo stesso tempo unici, forti, impressionanti. Non possono avere voto, ma questo è ciò che penso io da lettrice come tutti voi.


Di seguito vi lascio il calendario con tutti i blog partecipanti e le date, vi consiglio di andare a leggere anche le loro recensioni.


Alla prossima lettura,

Federica.



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