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[RECENSIONE] "Mao" vol.1 di Rumiko Takahashi

Buon pomeriggio lettori!

Oggi vi porterò con me alla scoperta di questo primo volume di una nuova serie nata dalla penna di Rumiko Takahashi, famosissima anche in Italia (vi basti pensare a Lamù, Maison Ikkoku, Ranma ½, Inuyasha, Rinnie) e che abbiamo già incontrato un paio di giorni fa nella recensione di "A cena con la strega".

Questa serie è edita da Star Comics e il primo volume è uscito in fumetteria e negli store online ieri 14 Ottobre. Vi ricordo, inoltre, che troverete questo titolo in uno specialissimo pack insieme ad "A cena con la strega" disponibile in due versioni: il primo disponibile solo in fumisteria e conterrà, oltre i due volumi, un mini shikishi esclusivo per noi lettori italiani; il secondo, in tiratura limitatissima, e disponibile solo sullo store Amazon per il Lucca Changes 2020, conterrà due esclusive cartoline realizzate per l'occasione.


Un enorme ringraziamento va alla casa editrice per avermi fornito la copia per poter leggere questo titolo e parlarvene.

Titolo: Mao

Volume: Primo di 5 volumi (serie ancora in corso in patria)

Autore: Rumiko Takahashi

Editore: Star Comics

Pagine: 192

Dimensione: 11,5x17,5

Stampa: b/n

Prezzo: €4,50











Quando aveva sette anni, Nanoka Kiba è miracolosamente sopravvissuta a un incidente stradale. Ormai iscritta in terza media, un giorno si trova a passare sul luogo dell’accaduto e, di punto in bianco, finisce catapultata nell’era Taisho! Insieme a Mao, un onmyoji incontrato sul posto, comincia quindi a indagare per svelare il mistero che la circonda...

Inizia così questo manga horror ambientato a cavallo tra il Giappone del passato e i giorni nostri, che racconta le avventure di due protagonisti legati dal destino e costretti a fronteggiare un’oscura sorte!


Come sempre partiamo dal formato del volume: 11,5x17,5, in bianco e nero, non presenta sopraccoperta. Nonostante io preferisca i nuovi formati molto più flessibili con cui la Star Comics ci sta viziando, non ho trovato difficoltà durante la lettura.


Sin dalle prime pagine veniamo a conoscenza, a sommi capi, del passato di Nanoka Kiba, studentessa frequentante la terza media: otto anni prima, infatti, ci fu un terribile incidente nel quartiere Gogyo, in una via al tempo piena di negozi, in cui, a causa del cedimento del terreno, persero la vita i genitori della ragazza e quest'ultima fu trovata fuori dall'auto, insanguinata e priva di battito. Miracolata vive con il nonno e la governante, però soffre di salute cagionevole e la donna le offre ogni giorno un disgustoso smoothie (bevanda fredda e cremosa a base di frutta o verdura) per aiutarla a star meglio.

Un giorno, con le sue compagne, si ritrova a passare sul triste luogo dell'incidente e, inaspettatamente, si ritrova in epoca Taisho, che va circa dal 1915 al 1926, dove fa subito l'incontro di un disgustoso yokai mantide (per yokai si intende creature sovrannaturali della tradizione giapponese considerati tanto pericolosi); viene prontamente, o quasi, salvata da Mao, un onmyoji, specialista nelle arti divinatorie e magiche, e il piccolo shikigami, ossia uno spirito servitore, Otoya.

Mao le chiede conferma sul suo essere un ayakashi, ossia una creatura sovrannaturale generalmente legato agli specchi d'acqua, ma Nanoka, ritenendo la domanda assurda, va via e riesce a tornare nella sua epoca. Ma, in realtà, qualcosa si è mosso all'interno della ragazza, la sua vera natura sta piano piano venendo a galla e Nanoka, bisognosa di risposte, riuscirà a tornare nell'era Taisho da Mao per comprendere cosa le stia accadendo.


Questa storia, di cui sappiamo già ci sarà un adattamento animato, ambientata a cavallo di due epoche, passato e presente, ci fa intuire sin dal primo volume quanto la Takahashi abbia in mente di toccare vari generi come fantasy, horror, azione e avventura, regalandoci qualcosa che secondo me sarà sensazionale.

Il tratto è chiaro, si riconoscono lontano un miglio le tavole appartenenti alla Sensei, e nella sua semplicità rende unici i suoi personaggi.

Sicuramente è percepibile sin dal primo momento l'assenza momentanea di toni spensierati e battute divertenti, vi basti pensare alla maledizione che grava sul personaggio di Mao causata da una creatura orribile... ma la Takahashi ci insegna a non dar nulla per scontato e sicuramente non so proprio cosa aspettarmi da questa serie che, di sicuro, ha attirato la mia attenzione.


Mao è un titolo che vi consiglio; sicuramente sarà una lettura gradita a tutti gli amanti delle opere della Sensei Rumiko Takahashi, ma anche a chi, forse intimorito dalla mole di volumi di alcune sue opere, non si è mai approcciato per davvero al suo stile.


Ma quindi è arrivato il momento del rewatch di Inuyasha su Netflix?!



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