Robert Neville è probabilmente l’ultimo uomo vivente sul pianeta, eppure non è solo. Un morbo incurabile ha trasformato uomini, donne e bambini in vampiri assetati di sangue. Di giorno Robert attraversa le rovine della civiltà, seguendo le tracce dei mostri come un cacciatore sulle orme della preda, li studia, sperimenta nuovi modi per sterminarli. Di notte si barrica in casa, assediato dalle creature delle tenebre, e implora che sorga presto il sole.
Sapete, sono sempre sincera: la lettura di questo romanzo in questo periodo storico che ci troviamo ad affrontare non è stata facile, ma non posso non parlarvi di quanto mi sia piaciuto.
Il modo in cui vengono descritte le sensazioni, le paure e le voglie proibite di Robert mi hanno permesso di entrare in empatia con il protagonista.
Ho provato ansia, tristezza, rabbia leggendo avidamente ogni pagina di questo romanzo.
Ho compreso Robert quando, dopo mesi di solitudine, si è trovato ad essere combattuto se cedere o meno alle avance delle infette che, per farlo uscire di casa e colpirlo, si dilettavano in spogliarelli e movimenti sinuosi fuori dalla sua finestra, ogni dolorosa notte.
Ho provato pietà per lui quando, appena scoperto che sua moglie Virginia era infetta, decide di seppellirla lontano da casa piuttosto che portarla alla fossa comune per bruciarla insieme alle altre persone.
Mi sono ritrovata ad essere avida di informazioni quando, pagina dopo pagina, Neville scioglieva il bandolo della matassa, mettendo tutti i pezzi insieme sulle scoperte fatte sui vampiri e il virus Vampiris: il motivo per cui si è espanso a vista d'occhio, perché lui ne è immune, come contrastarlo.
Ho cercato e mi sono sorpresa di tutte le differenze con la trasposizione cinematografica, arrivando alla conclusione che, forse, per la prima volta, mi trovo ad amare entrambe le versioni.
La descrizione di ambienti, persone e infetti fatta dall'autore non lascia nulla al caso: ogni dettaglio viene saggiamente scritto in una maniera tale che è impossibile non lasciarsi imprigionare dai caratteri delle pagine e immaginare ogni parola messa nero su bianco.
Il linguaggio utilizzato dall'autore risulta essere scorrevole e di facile comprensione, salvo alcuni punti, tanto che mi sono ritrovata alla fine del libro senza nemmeno accorgermene.
Era da tanto che non provavo così tante emozioni leggendo un libro, e sono felicissima di aver letto questo romanzo nella sua nuova traduzione dopo aver amato alla follia il film con Will Smith.
Il mio voto è: